Primo browser e primo sito web italiano su NeXT

(questo non è un pesce d’aprile)

Domani e dopodomani, 2-3 Aprile 2016, si svolgerà a Roma il Primo Raduno Nazionale del Retrocomputing Club Italia, di cui ho già scritto qualche settimana fa.

Al raduno porterò la NeXTStation N1100, con la SoundBox e (purtroppo!) un triste monitor LCD Philips. Dico purtroppo perché non mi è stato possibile trasportare il grosso monitor NeXT MegaPixel Display da 17″ dal caveau in Sardegna sino alla Capitale.

In occasione dell’evento, per rendere più ricca la condivisione con coloro che visiteranno la mostra, ho installato sulla N1100 il browser Nexus (che inizialmente si chiamava World-Wide Web) scritto da Tim Berners-Lee… mentre inventava il web! Ovviamente il Nexus non è in grado di visualizzare i siti moderni (ma neppure quelli piuttosto datati), sia per complessità delle pagine, sia per la presenza di componenti ignote ai quei tempi (CSS, Javascript), sia per il supporto al solo HTTP 1.0, che rende pressoché impossibile (salvo intervenire con un proxy nel mezzo, ndr) accedere ai moderni siti virtualizzati su una singola istanza di Apache.

L’ideale sarebbe stato avere il primo browser della storia con il primo sito web italiano della storia…

Ho dunque contattato gli ex-colleghi del CRS4 (Andrea Mameli, Gavino Paddeu, Paolo Sirigu, Pietro Zanarini e Antonio Concas per l’indispensabile supporto sistemistico), i quali hanno riesumato a tempo record l’homepage del CRS4 di quegli anni (credo si tratti della home del 1993) che si vede perfettamente. Ecco qui di seguito uno screenshot del Nexus che mostra la pagina del CRS4 raggiungibile all’indirizzo http://history.crs4.it/

Una curiosità: nel pannellino informativo del Nexus, Tim Berners-Lee definisce il proprio lavoro “An exercise in global information availability”. Un esercizio che, davvero, ha cambiato il mondo.

Pulizia del mouse NeXT N4000A

Dopo aver smontato e pulito la tastiera, ho proseguito con la pulizia del mouse. L’operazione è stata ovviamente più semplice e rapida. A parte il guscio esterno, le parti più soggette ad accumulare sporcizia sono la pallina, i rulli dei sensori ottici e il capstan (o roller pinch), ovvero il rullo con molla che tiene in posizione la sfera di gomma pressata sui rulli dei sensori.

Lo smontaggio è stato abbastanza semplice, con sole quattro viti sul fondo del mouse e il guscio superiore che si è rimosso senza difficoltà. Curiosamente, il mouse mantiene lo stesso design della tastiera, con un profilo in gomma che costituisce la giunzione tra i due gusci superiore e inferiore.

Come dicevo, gli elementi da pulire sono stati la pallina e i rulli. Questi ultimi in particolare sono apparsi subito piuttosto sporchi, come di solito accade sui mouse meccanici.

La pallina è stata lavata con acqua e sapone neutro, rapidamente e senza abrasioni. Nella foto qui sotto è ancora visibile un po’ di sporcizia.

Il rullo in teflon che tiene in posizione la pallina si è pulito molto rapidamente con un po’ di sgrassatore. Nelle due foto successive è possibile vedere il “prima e il dopo”:

I rulli degli encoder ottici sono apparsi ossidati, arruginiti oltre che sporchi. Nell’immagine successiva è possibile vedere lo stato in cui sono stati trovati:

Ovviamente la pulizia con i detergenti ha dato scarsi risultati: è stata rimossa un po’ di polvere sedimentata, ma ovviamente non la ruggine. Ho provato a levigare lievemente e con molta attenzione utilizzando una spatolina metallica: lo strato di ossido superiore è stato rimosso senza difficoltà, ma è rimasto il danno alla cromatura del rullo.

Evidentemente la miscela di polvere, sporcizia e un po’ di umidità ha aggredito il metallo proprio in corrispondenza del contatto con la pallina di teflon. Inutile – mi sono detto – agire ulteriormente. Devo ancora valutare se utilizzare dei prodotti specifici per la pulizia del metallo, ma non essendo compromesso né l’utilizzo né l’estetica, per ora lascerò stare.

Un particolare, segno del perfezionismo dietro al lavoro di design e sviluppo della NeXT: il connettore proprietario del mouse riporta il logo dell’azienda, suggerendo all’utente di rivolgerlo verso l’alto per avere il corretto inserimento nella tastiera. Finezze alla Jobs, potremmo dire.

Osservando con attenzione il connettore, mi sono accorto che il pin centrale è leggermente storto. Vista la brutta esperienza con la tastiera e visto che questo leggero difetto non pregiudica né il collegamento elettrico né la funzionalità della periferica, anche in questo caso ho deciso di lasciare le cose come stanno e dunque di non intervenire.

 

Pulizia della tastiera della NeXTstation

La pulizia della tastiera della NeXTstation N1100 è iniziata con il lavaggio dei gusci superiore e inferiore. Pensavo che bastasse sciacquarli con un po’ di acqua e sapone, ma mi sbagliavo. Se apparentemente le superfici sono apparse immediatamente pulite, le scanalature e gli angoli sono rimasti sporchi tenacemente. Ho dovuto usare il tipico sgrassatore da cucina e uno spiedino di legno con cui scrostare energicamente lo sporco presente negli angoli.

Un discorso simile è valso per il bordo in gomma che funge da giunzione tra i due gusci. All’interno del bordo è presente una scalanatura, che ovviamente è diventata ricettacolo di sporco e polvere. Peraltro, essendo di gomma (e gomma vecchia di quasi trent’anni!), il lavoro è stato particolamente noioso: ho dovuto pulire con molta cautela, per evitare di slabbrare o crepare la guarnizione.

La pulizia dei singoli tasti è stata la parte più laboriosa, visto la numerosità dei pezzi. I tasti più piccoli e senza scritte verdi sono stati lavati con acqua e sgrassatore/disinfettante, senza particolari accorgimenti.

Infatti, l’indicazione del simbolo del tasto non è fatta attraverso serigrafia ma per estrusione di plastica colorata sotto il guscio nero.

I tasti bicolore, ovvero quelli con serigrafia verde laterale, sono stati lavati nello stesso modo, ma avendo cura di non raschiare la serigrafia e soprattutto lasciando agire per minor tempo il detergente.

Alla fine tutti i tasti sono stati puliti alla perfezione!

Ho dunque provveduto a pulire il telaio della tastiera, con il circuito stampato e i pulsanti. Prima di tutto, ho usato dell’aria compressa per togliere la polvere (e tutto il resto…) in eccesso. Dopodiché, con sgrassatore e cotton fioc ho pazientemente pulito tutta la superficie.

Alla fine, tutto era pronto per essere rimontato. Ho dunque iniziato a inserire i singoli tasti, iniziando da quelli senza bilancere metallico. I tasti di quest’ultimo tipo, infatti, richiedono un montaggio particolare: prima si incastra il bilancere al telaio, poi si infilano i ganci del tasto al bilancere, infine si spinge il tasto in fondo.

Purtroppo durante il montaggio dei tasti, forse per mia inesperienza, il tasto ENTER si è danneggiato: il cilindretto guida all’estremo opposto del pulsante si è spezzato. A nulla è servito provare ad incollarlo: la base del cilindretto è troppo piccola perché la colla resista ad una forza trasversale e soprattutto la colla crea un piccolo spessore sul punto di giunzione, impedendo al cilindretto di scorrere dentro la fessura alla base della tastiera. Risultato: il tasto ENTER non ha un movimento fluido ed è necessario azionarlo sul lato sinistro (ovvero, dalla parte del pulsante vero e proprio). Ed ero così arrabbiato con me stesso che mi sono dimenticato di fotografarlo!

A parte questo incidente di percorso, ho rimontato la tastiera che ora appare bella pulita, quasi come se fosse nuova. Insomma, pronta per il Raduno del 2-3 Aprile 2016.